Come nasce e a cosa serve

Mi chiamo Claudio, ho 53 anni e sono nato con diverse patologie, la più importante delle quali è una malattia dei reni che si chiama "policistosi renale" (più comunemente "reni policistici").
Nel mese di Luglio del 2021, ho subìto un trapianto renale da vivente (la donatrice è mia madre).
Colgo l'occasione per ribadire che la donazione degli organi dovrebbe essere un DOVERE per chi purtroppo "se ne va" e per quelli che "rimangono". La donazione di alcuni organi è possibile anche da viventi e in genere è un gesto che salva una vita. Da cadavere invece le vite salvate sono 7; teniamolo a mente!

La mia malattia se ne trascina dietro altre (non meno gravi o pericolose), come ad esempio possibili e frequenti emorragie delle cisti renali, che potrebbero infettarsi portando a conseguenze pericolose; ovviamente insufficienza renale cronica; ipertensione; aritmie cardiache; frequenti cistiti; policistosi epatica, quindi un fegato ingrossato e tempestato anch'esso di cisti che potrebbero portare ad insufficienza epatica; possibilità di sviluppare aneurismi cerebrali; diverticolosi intestinale, con alta possibilità di rottura dei diverticoli stessi e pericolose peritoniti; malattie cardiache dovute all'ipertensione; scompenso elettrolitico e quant'altro.
Tutto ciò mi ha portato a vivere gli ultimi 20 anni in uno stato di perenne agitazione, nervosismo e paura, perché ogni più piccolo sintomo (anche una banale emicrania, un mal di pancia o di stomaco) mi portava a pensare al peggio. Il peggio poteva essere la necessità di asportare i reni in urgenza per un'emorragia importante delle cisti e iniziare quindi il percorso dialitico; ma anche un arresto cardiaco dovuto ad un eccessivo livello di potassio nel sangue (i reni non lo smaltivano correttamente); l'improvvisa rottura di un aneurisma; un'importante emorragia interna dovuta alla rottura di una cisti di grandi dimensioni; e/o, non ultima, la morte!
Già durante questi 20 anni pensavo fosse assurdo non ci fosse un modo per identificare rapidamente un problema in caso di emergenza (magari anche dovuta ad altro).
Se solo mi fossi trovato in stato di incoscienza, dovuto ad esempio ad un colpo di calore o a qualunque altro motivo, e mi avessero somministrato un anticoagulante perché in quel momento avevo un ritmo cardiaco "anomalo", avrei quasi certamente avuto un'emorragia interna, magari grave, alla quale sarebbero poi arrivati plausibilmente troppo tardi, perché non conoscendo tempestivamente la mia situazione non avrebbero potuto prevedere fossi un policistico in IRC grave.
Alle dimissioni dal trapianto pensavo rilasciassero un tesserino, un foglio, qualcosa che dimostrasse l'intervento e riepilogasse le patologie principali. Non è stato così: non è previsto!

Ho un rene solo - se ne riceve uno per ovvi motivi, sempre, anche da cadavere perché li usano per due persone - (si vive benissimo anche con un solo rene), ho un PeaceMaker e tutta una serie di piccole e grandi patologie. In più sono immunodepresso (per non rigettare il rene) ed assumo diversi farmaci.
Tutti fattori che in caso di rianimazione in emergenza, potrebbero risultare compromettenti o addirittura MORTALI, se associati a manovre o farmaci somministrati "comunemente" durante le emergenze nel pronto intervento.

Ecco perché è nata ETD Card, la carta di Emergenza, Terapia e Disabilità.
Principalmente per sentirmi sicuro anche in caso di incoscienza. Per lo stesso motivo credo possa essere uno strumento utile anche alle persone sane. Anche solo per far contattare qualcuno: una persona di riferimento che conosca la nostra situazione; o anche "solo" in caso di improvvisa amnesia dovuta ad un forte shock, ad un incidente per esempio.

ETD Card è una carta in plastica, esattamente come una carta di credito.
Il classico esempio della sua utilità, è quello di una persona che per un motivo qualunque sia priva di conoscenza: svenimento improvviso, malore, colpo di calore, incidente, eccetera. Supponiamo che questa persona sia allergica o sia in terapia con farmaci estremamente contrastanti con le manovre o i comuni farmaci utilizzati nel pronto intervento; essendo impossibilitata a comunicarlo verbalmente, diventa di fondamentale importanza avere tra i documenti la ETD Card. Inquadrando il QR code, infatti, il soccorritore avrà un immediato quadro completo della situazione medica della persona in difficoltà. Quadro completo e dettagliato che può essere comunicato al Pronto Soccorso al quale si sta recando, preparando il personale sanitario ad un intervento più tempestivo, "dedicato" e in sicurezza, escludendo il rischio di somministrare terapie o manovre "comuni" che potrebbero peggiorare una situazione già compromessa, o portare addirittura alla morte.
La carta può essere utile anche ad un malato di Alzheimer, o ad una persona affetta da altre patologie o situazioni che non le permettano di interagire sempre lucidamente, poiché i contatti di emergenza potrebbero essere indispensabili per porre rimedio all'eventuale smarrimento della persona in difficoltà. Ma si può rivelare utile anche banalmente nel ricordare la propria terapia: pensate a quante volte capita di trovarsi di fronte ad un medico, che facendo l'anamnesi vi chieda l'elenco dei farmaci che state prendendo. Non c'è bisogno di segnarseli di volta in volta col rischio di dimenticarne qualcuno o sbagliare i dosaggi, perché basterà inquadrare il codice QR della vostra carta per averne l'elenco completo ed aggiornato.

Tengo a specificare che ETD Card non ha nulla a che vedere con la tessera sanitaria, con la quale si può accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico, dove però non è riportato NESSUN riferimento ad allergie, patologie, terapie e tutto ciò che invece propone ETD Card.

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Copiryght – 2022 Claudio Berardinelli